L’Aquila. L’anatomo patologo incaricato dal magistrato ha cominciato attorno a mezzogiorno e chiudere il suo lavoro in nottata
L’AQUILA – Sono cominciati attorno a mezzogiorno e si sono protratte per l’intero pomeriggio (e si concluderanno in nottata), all’obitorio dell’ospedale San Salvatore, gli esami autoptici sulle salma dell’ex primario di urologia dell’ospedale Mazzini di Teramo, Carlo Vicentini, della moglie Carla Pasqua e dei figli Massimo e Alessandra.
Le autopsie affidate a Fabio De Giorgi, anatomopatologo proveniente da Roma (affiancato dal consulente e collega, l’aquilano Massimo Galassi) potranno dare un primo responso soltanto nella giornata di domani. I rilievi tecnico-legali non potranno sconvolgere il quadro della vicenda, la cui dinamica sembra abbastanza chiara al momento. A uccidere tutti e quattro è stata la stessa arma, una P38 regolarmente denunciata (assieme ad un’altra pistola e 11 fucili) dal medico in pensione, c he l’avrebbe utilizzare per freddare prima moglie e figlio maggiore che dormivano nella stessa stanza, e poi la figlia medico che, accortasi di quanto stesse accadendo, ha tentato di fuggire nel corridoio ma è stata raggiunto a uccisa, per poi essere ritrovata vicino al letto dove avrebbe cercato di trascinarsi.
Un’altra perizia riguarderà il biglietto rinvenuto in casa e scritto dallo stesso primario, anche se la ricostruzione del contenuto è particolarmente difficile, farneticante e riferito ad episodi e persone incomprensibili.